C’era una volta un villaggio i cui abitanti erano tutti
ciechi.
Un giorno un principe straniero, che viaggiava sopra un
elefante, si fermò davanti alle mura di questo villaggio, per una sosta durante
il suo tragitto.
Tra gli abitanti si diffuse la voce della presenza del
principe e di un animale straordinario, che essi non conoscevano. Così i
cittadini decisero di inviare sei persone ad accogliere il principe e a toccare
l’elefante, così che poi avrebbero potuto descriverlo a tutti gli altri.
Al loro ritorno, i sei ciechi furono accolti con impazienza
e curiosità.
Il primo disse che un elefante è come un enorme ventaglio
rugoso. Aveva toccato le orecchie.
![](http://2.bp.blogspot.com/-hx8SCIXZLMI/U6F9f6Qf7dI/AAAAAAAAAJY/EO-muSw6TpA/s1600/Immagine1.jpg)
- Ma proprio per niente! – esclamò il terzo – Un elefante
assomiglia ad una grossa corda. Aveva toccato la proboscide.
- Ma cosa state dicendo? Piuttosto è compatto come un tronco
d’albero! – replicò il quarto cieco, che aveva toccato le zampe dell’elefante.
- Non capisco di cosa state parlando… – gridò il quinto
cieco – … l’animale assomiglia ad un muro che respira. Questi gli aveva gli
toccato i fianchi.
Il sesto sentenziò fermamente – Non è vero nulla di tutto
questo: un elefante è come una lunga e robusta fune. Aveva toccato la coda.
Così i sei ciechi iniziarono a litigare, presi tutti
dall’affermare ciò che avevano toccato.
Attirato dalle urla, il principe rimase in ascolto e,
comprendendo che quella situazione era destinata a ripetersi all’infinito,
prese la parola e sussurrò …
- Tutti dicono una verità. Ognuno sa cosa ha sentito ed è
sicuro di ciò che ha toccato con mano. Ma l’esperienza fatta è solo una parte
della verità e solo “ascoltandosi” ognuno può andare oltre, comprendere la
verità che cerca.-
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